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Intelligere

Intelligere

Questa è la prima pubblicazione di una serie di scritti, articoli o pensieri che tenteranno di accompagnarvi nella lettura della realtà che ci circonda.

Oggigiorno siamo immersi in una realtà sempre più complicata da decifrare a causa dell'enorme quantità di informazioni che ci giungono costantemente, spesso limitanti a riportare la notizia o a suscitare ascolti, senza creare una visione complessiva delle cause che muovono la nostra società: sentiamo quindi il bisogno di condividere le nostre riflessioni, per cercare di arrivare al cuore della notizia, per cercare di capire come funziona questa nostra complessa società.

Da qua deriva la scelta del nome di tale pubblicazione "Intelligere": dal latino "comprendere", letteralmente "leggere le cose nel loro significato più profondo", che in sostanza si traduce con "andare oltre l'apparenza dei fatti".

Essendo noi stessi studenti frequentanti alcuni la scuola superiore, altri l'università, ci rivolgiamo non come insegnati, come studiosi o come esperti, ma come lettori della realtà circostante, pertanto le scoperte che vengono fuori da queste pubblicazioni sono pienamente comprensibili da chiunque e sarà possibile anche entrare in dialogo con gli scrittori e gli scritti stessi.

Ciò rende questo scambio di riflessioni non tanto un filmato da guardare passivi, ma un tentativo di conoscere il mondo che ci circonda in cui tutti siamo implicati nella stessa maniera.

È anche fondamentale la questione che ogni "scrittore" ha una propria esperienza, una propria formazione, un proprio modo di concepire lo stato e il singolo individuo, un proprio modo di concepire l'esistenza, affinché le nostre pubblicazioni non siano il frutto di una unica idea, ma possano fornire una visione più colorata e completa possibile.

Sarà dunque necessario un lavoro personale per assimilare, cioè "rendere simili" "dare una coesione a", tutte le informazioni che recepiamo, comprendendone il significato recondito. Un lavoro che questi scritti si ripropongono di stimolare e strutturare in un determinato modo.

Perché fare tutto questo?

Perché non c'è pericolo peggiore dell'ignoranza, non a caso nella storia i grandi tiranni monopolizzavano le scuole: un individuo che pensa è un individuo libero.

Se rimaniamo nella nostra ignoranza, se continuiamo a chiuderci gli occhi, a non sapere cosa succede, a non sapere a cosa andiamo incontro, a non voler conoscere, a non essere in grado di pensare resteremo alla mercé di qualcun altro.

Per questa ragione probabilmente qualche volta commetteremo degli errori, entreremo in contraddizione tra di noi o non arriveremo a comprendere la natura vera di questa o quella notizia, ma il cuore della questione non sta nel numero di pugnalate che noi riportiamo, ma sta nella ricerca del significato delle cose, sia da parte degli scrittori e da parte dei lettori, per essere liberi.