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Umori bollenti

Autore:Matteo Guidi

Data: 28/08/2025

Umori bollenti
Sono questi i giorni della canicola estiva, i momenti di caldo torrido che attanagliano tutta la popolazione mondiale (forse non tutta dopo aver visto le foto delle spiagge in Argentina). Il caldo è sempre stato un elemento creatore di scompiglio all’interno degli scacchieri politici che vedono la freddezza e il calcolo matematico come misura per l’agire. Per chi bazzica nei meandri delle vicende politiche non potrà non ricordare come il sottoscritto che molte rotture e crisi di governo sono giunte con l’arrivo del sole cocente. A partire dal famosissimo 14 luglio 1789 con la presa della Bastiglia che segnò l’apice delle tensioni nel regno di Francia e l’inizio della rivoluzione, in molti paesi e in molte epoche l’effetto del caldo creò e crea tutt’ora un effetto psicologico nei governanti e nei popoli. Sembrerebbe infatti come dice la frase fatta “il caldo dà alla testa”, portando a scivoloni e evoluzioni che prima di quel momento sarebbero stati impossibili. Nel nostro panorama italiano come non citare la fine del governo Conte I, forse la massima esemplificazione recente della volontà di un politico di accentrare il consenso ottenuto nei mesi precedenti a scapito della stessa coalizione di governo. Si sta parlando dell’allora presidente dell’interno Matteo Salvini che decise, con la famosa mossa iniziata dalla discoteca Papeete, di dare il via ad una serie di sfortunati eventi che portarono Giuseppe Conte a pronunciare un discorso contro Salvini avendolo proprio di fianco al momento della lettura. Gli accadimenti portarono poi allo scioglimento del governo, al mancato ottenimento da parte di Salvini del ritorno delle urne (per capitalizzare il vantaggio elettorale), alla creazione del Conte II con un solito rimpasto di governo e al proseguimento della legislatura fino all’ottobe 2022, momento di partenza per l’inizio del governo Meloni. Si vuole ricordare questo episodio del recente passato per ricordare ai nostri lettori come non si possano passare delle vacanze lasciando da parte la parte politica, ma altresì il suggerimento è quello di sfruttare il tempo che si ha a disposizione magari per approfondire le tematiche e le dinamiche che si stanno evolvendo proprio in questo periodo. Questo consiglio trova fondamento guardando l’attuale composizione della coalizione di governo, che da mesi trova pretesti per tirare acqua ad ognuno dei tre mulini. Si vedrà quindi se ci saranno possibili sconvolgimenti dettati dalle prevedibili mire dei compagni di Palazzo di Meloni, accresciuti dal caldo tropico che in questi casi è sempre un fattore da tenere d’occhio. Non sono mancati i primi attriti estivi, soprattutto tra la Lega di Salvini e Forza Italia di Tajani su temi come lo Ius Scholae e l'aumento estivo sui prezzi dei pedaggi (+ 1 euro ogni 1000 km). Queste tensioni non fanno bene all'esecutivo, Meloni lo sa bene e per questo cercherà di fare da collante tra le parti. Non dimentichiamo però che Meloni tenterà lei stessa di portare "in cascina" i suoi obiettivi, in una terra di mezza tra il suo amico Donald Trump e Ursula Von der Leyen.

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