"Turn the volume up"
Autore:Matteo Guidi
Data: 8 novembre 2025

Come ben sapranno i nostri attenti lettori, in data 4 novembre è stato eletto come sindaco della metropoli simbolo degli Stati Uniti d’America Zhoran Mamdani, politico emergente dell’ala democratica del paese. Vediamo per punti chi è Mamdani e come ha fatto a vincere nella “Grande Mela”.
Zhoran Mamdani nasce a Kampala, capitale dell’Uganda, il 18 ottobre 1991 (ha 34 anni) da padre ugandese di origini indiane e madre indiana. Il padre è uno studioso universitario mentre la madre è una famosa regista, il che rende Zhoran un prodotto dell’interculturalità e del cosmopolitismo tipico del secondo dopoguerra.
A 7 anni arriva in America, motivo per cui alle prossime elezioni eventualmente non potrà correre alla White House, e si forma intellettualmente. È interessante notare come dal punto di vista politico segua da vicino la campagna presidenziale di un socialista di ferro come Bernie Sanders e decida di aderire al suo movimento dei Democratic Socialists of America (DSA), definendosi da quel momento in avanti come socialista democratico [un socialista democratico è colui che ritiene di poter arrivare al socialismo attraverso un processo democratico ndr.].
Nel 2020, 2022 e 2024 vince le elezioni per la carica di membro dell’assemblea dello stato di New York, precisamente per rappresentare i quartieri di Long Island e Astoria (di estrazione media) con l’appoggio del DSA.
Mamdani infine sfida Andrew Cuomo, governatore uscente dello stato di New York e democratico anch’esso, battendolo alle elezioni per la carica di sindaco con il 51% dei voti (Cuomo si ferma al 39%).
Leggendo il programma elettorale di Mamdani, definito da molti come radicale ed estremista, l’attenzione si pone su punti che sembrano essere rivoluzionari se confrontati al panorama politico italiano ed europeo:
- Congelamento degli affitti “stabilizzati” per oltre un milione di appartamenti: cosa sono gli affitti stabilizzati? Presto detto, sono una forma di welfare propria di New York che permette al locatario, ovvero colui che prende in affitto l’immobile, di avere particolari diritti e tutele nei confronti del locatore. In questi diritti è presente un affitto con possibili aumenti regolati da un documento prodotto dal comune stesso, l’impossibilità del locatore di sfrattare il locatario se non per uso dell’immobile da parte del proprietario, l’eventuale presentazione di lamentale ad uno specifico ufficio del comune, la protezione da sfratti arbitrari.
- Bus gratuiti, partendo da un progetto pilota che faccia diventare inizialmente una linea per borough (distretto) gratuita.
- 5 nuovi esercizi commerciali statali a prezzi calmierati per tutti i residenti.
A questi punti si aggiunge la tassa del 2% sui redditi oltre il milione di dollari e del 9% per le corporation.
Di fronte a tutte queste auspicate riforme, il POTUS Trump ha minacciato di tagliare fondi federali per la città e di mandare arbitrariamente la guardia nazionale, come già successo a Los Angeles (e con tutti gli effetti negativi del caso). Sembrerebbe però che dietro le quinte dei suoi social, The Donald riconosca a Mamdani di essere un abile oratore.
Si sono scatenati inoltre sui social commenti a sfondo islamofobico-razziale sul neoeletto sindaco, in quanto lui e la moglie sono di professione musulmana e di origine non americana. Potrebbe essere capitato in questi giorni a qualcuno dei lettori di vedere su Instagram o Tick Tock reel o post che tratteggiano New York come il terzo mondo o come un futuro stato islamico.
Non stupisce che questi atteggiamenti siano scaturiti nella nazione il cui presidente ha attribuito la sconfitta elettorale al fatto che gli elettori non avrebbero votato repubblicano in quanto assente il nome “Trump”.
Dal 1º gennaio 2026 si aprirà per ciò una nuova era politica a New York e, forse, per il rilancio del partito democratico americano.
Zhoran Mamdani nasce a Kampala, capitale dell’Uganda, il 18 ottobre 1991 (ha 34 anni) da padre ugandese di origini indiane e madre indiana. Il padre è uno studioso universitario mentre la madre è una famosa regista, il che rende Zhoran un prodotto dell’interculturalità e del cosmopolitismo tipico del secondo dopoguerra.
A 7 anni arriva in America, motivo per cui alle prossime elezioni eventualmente non potrà correre alla White House, e si forma intellettualmente. È interessante notare come dal punto di vista politico segua da vicino la campagna presidenziale di un socialista di ferro come Bernie Sanders e decida di aderire al suo movimento dei Democratic Socialists of America (DSA), definendosi da quel momento in avanti come socialista democratico [un socialista democratico è colui che ritiene di poter arrivare al socialismo attraverso un processo democratico ndr.].
Nel 2020, 2022 e 2024 vince le elezioni per la carica di membro dell’assemblea dello stato di New York, precisamente per rappresentare i quartieri di Long Island e Astoria (di estrazione media) con l’appoggio del DSA.
Mamdani infine sfida Andrew Cuomo, governatore uscente dello stato di New York e democratico anch’esso, battendolo alle elezioni per la carica di sindaco con il 51% dei voti (Cuomo si ferma al 39%).
Leggendo il programma elettorale di Mamdani, definito da molti come radicale ed estremista, l’attenzione si pone su punti che sembrano essere rivoluzionari se confrontati al panorama politico italiano ed europeo:
- Congelamento degli affitti “stabilizzati” per oltre un milione di appartamenti: cosa sono gli affitti stabilizzati? Presto detto, sono una forma di welfare propria di New York che permette al locatario, ovvero colui che prende in affitto l’immobile, di avere particolari diritti e tutele nei confronti del locatore. In questi diritti è presente un affitto con possibili aumenti regolati da un documento prodotto dal comune stesso, l’impossibilità del locatore di sfrattare il locatario se non per uso dell’immobile da parte del proprietario, l’eventuale presentazione di lamentale ad uno specifico ufficio del comune, la protezione da sfratti arbitrari.
- Bus gratuiti, partendo da un progetto pilota che faccia diventare inizialmente una linea per borough (distretto) gratuita.
- 5 nuovi esercizi commerciali statali a prezzi calmierati per tutti i residenti.
A questi punti si aggiunge la tassa del 2% sui redditi oltre il milione di dollari e del 9% per le corporation.
Di fronte a tutte queste auspicate riforme, il POTUS Trump ha minacciato di tagliare fondi federali per la città e di mandare arbitrariamente la guardia nazionale, come già successo a Los Angeles (e con tutti gli effetti negativi del caso). Sembrerebbe però che dietro le quinte dei suoi social, The Donald riconosca a Mamdani di essere un abile oratore.
Si sono scatenati inoltre sui social commenti a sfondo islamofobico-razziale sul neoeletto sindaco, in quanto lui e la moglie sono di professione musulmana e di origine non americana. Potrebbe essere capitato in questi giorni a qualcuno dei lettori di vedere su Instagram o Tick Tock reel o post che tratteggiano New York come il terzo mondo o come un futuro stato islamico.
Non stupisce che questi atteggiamenti siano scaturiti nella nazione il cui presidente ha attribuito la sconfitta elettorale al fatto che gli elettori non avrebbero votato repubblicano in quanto assente il nome “Trump”.
Dal 1º gennaio 2026 si aprirà per ciò una nuova era politica a New York e, forse, per il rilancio del partito democratico americano.