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Habebit Papam

Autore:Pietro Rea

Data: 28/08/2025

Habebit Papam
Dopo la morte di Papa Francesco, anzi, alla morte di Papa Francesco, anzi, da quando Papa Francesco è ricoverato si parla continuamente di conclave. Che cosa sia il conclave penso lo sappiano tutti, nel dubbio proviamo a definirlo brevemente: Il conclave è il momento in cui tutto il Collegio dei Cardinali (l’insieme di una serie di sacerdoti scelti appositamente per l’elezione dal papa in carica) si riunisce per eleggere il nuovo papa, qualora venisse a mancare. naturale la faccenda molto complessa: ci sono una lunga serie di regole e procedure che devono essere rigidamente seguite, ma sarebbe troppo lungo parlare di tutti i singoli aspetti. Definito il conclave entriamo adesso nel merito del grande fermento che sta muovendo la popolazione mondiale a proposito dell’elezione. A proposito di questo avvenimento circolano naturalmente una serie di dicerie, proverbi, complotti o accuse contro il clero, soprattutto per l’assoluta segretezza di quanto viene detto al suo interno: infatti sia fisicamente che dal punto di vista informatico è impossibile accedervi senza essere cardinale. Non mancano naturalmente una serie di tentativi più o meno acuti per trarne un profitto(ad esempio l’Eurobet ha creato una pagina ad hoc per scommettere sul futuro papa). È impressionante anche l’incredibile quantità di talk show, programmi televisivi, articoli di giornale che parlano del conclave, dei suoi partecipanti, di Becciu, uno dei cardinali scelti, che non sarà presente…Insomma, come qualsiasi fatto di cronaca ancora caldo (forse l’ho scritto su tutti gli articoli che ho fino ad ora pubblicato) i media hanno amplificato in maniera spropositata ciò che sta accadendo. Cerchiamo di capire insieme le dinamiche del conclave e il perché vengono attuate, a partire dal “silenzio dei cardinali”. Il conclave nasce nel XIII secolo e la modalità di “reclusione” dei singoli cardinali era stata pensata sin d’allora. Questa necessità non ha niente a che vedere con dei “segreti occulti del vaticano” ne tantomeno con la mafia, nasce dall’esigenza che ha sempre avuto la Chiesa di essere libera da un potere ulteriore. Infatti per parlare di un conclave in cui erano presenti solo i cardinali bisogna risalire a dopo la Prima Guerra Mondiale: prima era una cosa assolutamente normale che un imperatore o un signore particolarmente potente parlasse con i cardinali e li influenzasse nel corso dell’elezione. Dobbiamo inoltre immaginarci che il Collegio dei Cardinali non è un insieme compatto ed omogeneo: è esattamente come un parlamento in piena regola, con i suoi conservatori, i suoi progressisti, quelli magari più radicali o più moderati, i suoi grandi carismi e i suoi personaggi in seconda linea. È anche per una questione unitaria ecclesiastica che avviene in assoluta segretezza: pensate se si venisse a sapere che i cardinali americani hanno litigato con quelli europei, ci potrebbe essere uno scisma, polemiche da parte di ogni dove e da chiunque. Concludo con un solo appunto: la Santa Chiesa Romana ha stabilito che prima del conclave debba sempre essere celebrata una messa chiamata “pro eligendo”. Che si creda in Dio oppure no, che si creda nella Chiesa oppure no, bisogna riconoscere l’intelligenza dei padri del conclave che riconoscevano questo: eleggendo un papa tutti i cardinali devono avere in mente il fine e devono chiedere allo Spirito Santo, di fatto, di aiutarli a scegliere il nuovo papa. Che poi si possa sbagliare è plausibile, ma il fulcro del conclave è soprattutto questo: mettere davanti a se stessi qualcosa di più grande a servizio della Chiesa. Pertanto discutere a proposito del conclave, insultare questo o quel cardinale, è un esercizio futile: bisogna tenere solo presente che, almeno in linea di principio, il papa che uscirà dal conclave sarà il miglior papa che potrà uscire, e proprio per il fatto che si invoca lo spirito prima di iniziare è il riconoscimento che questa scelta non è nemmeno pienamente in mano ai cardinali (tantomeno in mano nostra). Pertanto non ho la minima intenzione di citare un solo candidato papabile, voglio solo sperare di sentire la frase “habemus papam” il prima possibile.

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