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Amata libertà

Autore:Federico Scotti

Data: 28/08/2025

Amata libertà
Oggi è un giorno di festa nazionale: dovrebbe essere un’occasione di festeggiamento per l’intera Italia. Invece – ogni anno di più – le divisioni aumentano: chi esulta e chi scuote la testa scontento. Ottant’anni fa, aveva fine la lacerante guerra civile tra fascisti e Resistenza, ma non la diversità ideologica delle persone. Una divergenza che persiste ancora oggi tra coloro che rimpiangono gli anni durante il Ventennio e quelli che ringraziano per il sacrificio di moltissimi uomini e donne, giovani e adulti. Tanti hanno partecipato alla Resistenza (i partigiani sono solo una parte) in modalità diverse, più o meno evidenti, ma tutti hanno lottato affinché non durasse il mondo dei nazifascisti costruito sul razzismo, sulla discriminazione dei deboli, sull’egoismo, sulla violenza, sulla privazione della libertà, sul timore di perdere la vita per una parola fuori posto o un pensiero espresso a voce alta. Hanno lottato perché quegli anni tragici potessero giungere al termine. Essi erano devoti a dei valori ben diversi che ancora oggi impreziosiscono la nostra società. Hanno combattuto per la difesa della vita di ciascuno, perché non si può vivere senza essere liberi: liberi di parlare, pensare, scrivere, amare. Se oggi possiamo decidere liberamente chi essere e come vivere lo dobbiamo in grandissima parte a loro. Anche chi guarda con sdegno, senza conseguenze, alla Festa della Liberazione, lo può fare perché vive in una democrazia. Negli anni del regime fascista, che quest’ultimi vorrebbero avesse trionfato o vorrebbero restaurare, non si era affatto liberi: la maggioranza era oppressa e impotente; alcuni, i più vicini ai possessori del potere, vivevano nel benessere ma nello strisciante pericolo che un piccolo sbaglio, magari ingiustificato, attirasse su di loro l’odio del dittatore; forse gli stessi Hitler e Mussolini non erano liberi, oppressi dalle angosce delle minacce che turbavano il loro potere. Una realtà in cui pochissimi avevano dei vantaggi è davvero auspicabile? E soprattutto, chi decide i fortunati pochissimi? Oggi è la festa di tutti gli amanti della democrazia, nel ricordo di chi la libertà l’ha resa possibile.

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